Il punto di vista

L'analisi tattica - Manovra offensiva sterile, bisogna pensare a un cambio di modulo

Alcune considerazioni dopo il pareggio di Trieste

05.09.2017 13:30

La coperta granata è corta, non ci sono dubbi, ma domenica la Reggiana, sotto di un uomo, anche se in vantaggio, per poco, di un gol, ha saputo reagire bene nella ripresa limitando la pericolosità della Triestina (in verde nel grafico sottostante), risultando però davvero poco pericolosa davanti. A leggere ottimamente la situazione è stato mister Menichini, che ha giustamente aspettato ad inserire un giocatore dalla panchina dopo l’espulsione di Rozzio, cercando di sfruttare al massimo il buon momento di Bovo, che stava spingendo sulla destra, a supporto di Carlini, tant’è che il tecnico ha arretrato la mezzala granata sulla linea difensiva, allungandole il raggio d’azione, senza però inficiare quanto di buono si stava facendo su quella fascia. Dall’altra parte ha invece fatto spingere Manfrin, che a mio avviso è un giocatore che non ha ancora espresso il proprio potenziale, chiedendo a Cesarini di fare la prima punta.

Il problema di questa squadra, però, è un altro: il centravanti. Personalmente, infatti, rimpiango Rachid Arma. Domenica scorsa si è vista la differenza fra un centravanti vero e un ex centravanti. L’ultimo attaccante granata che mi ha reso felice di vederlo è stato Marco Guidone, ceduto al Padova in cambio di Altinier, ma colui che lo ha preceduto, mi ha ugualmente dato soddisfazioni. Arma era uno che sbagliava 4 palle gol su 5 create, ma è altrettanto vero che era in grado di segnare anche gol di grande spessore tecnico, vedi quello che ha punito la Reggiana domenica e a mio avviso è stato accantonato un po’ troppo presto, immolato sull’altare del mercato a favore di un Ettore Marchi che a Reggio ha soltanto giocato a scaricare il pallone sugli altri ed ora un Cristian Altinier che sembra non sappia fare neppure quello. Un bravo attaccante si crea 5-6 palle gol a partita, grazie al suo senso tattico, alla capacità di aggredire gli spazi, di giocare coi compagni, di fare da sponda, di incunearsi fra i due difensori disorientandoli e questo Arma lo sa fare alle grande, Altinier lo ha fatto un tempo, non senz’altro quest’anno. Le critiche ricevute da Arma a suo tempo a mio avviso sono state ingenerose e l’ex centravanti granata lo ha dimostrato con i numeri.

Oggi, infatti, alla Reggiana servirebbe un nuovo bomber e a mio avviso un modulo leggermente diverso, magari con Cesarini e Carlini assieme davanti e con due esterni in grado di servire “imbucate” e cross a non finire, giocatori di cui la Reggiana dispone, come Aiman Napoli, Simone Rosso o lo stesso Cianci che dobbiamo ancora vedere all’opera in campionato. Anche senza l’arrivo di un nuovo centrocampista, credo sia opportuno liberare Carlini dal ruolo di mezzala, che ha comunque ricoperto fino ad oggi egregiamente, non perché in quella posizione l’ex esterno del Frosinone sia sacrificato, ma perché, in tutta franchezza, ci sarebbe bisogno di lui là davanti, magari partendo un po’ più da lontano, alternandosi con Cesarini, in modo da dare pochi riferimenti alla difesa avversaria. L'espulsione di Rozzio ha ovviamente danneggiato la Reggiana, ma non è un caso che i pochissimi tiri verso la porta siano arrivati da fuori area, compreso il gol del "Mago".

Io amo visceralmente il 4-3-3, anche il 4-3-1-2, ma questa squadra, a mio avviso, ha le caratteristiche perfette per fare il 4-4-2 con Ghiringhelli, Spanò, Rozzio (quando rientrerà dalla squalifica) o Crocchianti (che a me piace) in mezzo e Panizzi o Manfrin a sinistra; Rosso a destra, Napoli (o Cianci) a sinistra, con Bovo e Genevier in mezzo e davanti Carlini e Cesarini: una squadra tutta rapidità, tagli e fantasia, una formazione che potrebbe regalare davvero grandi emozioni. Insomma, mister Menichini ha la possibilità di cambiare qualcosa per ottimizzare, a mio avviso, le caratteristiche dei giocatori di cui dispone, ma non è detto che il tecnico sia d’accordo con me… Lo scopriremo presto.

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