Mister Alvini: «Sono qui per trasferire il mio entusiasmo alla società e a tutto il popolo granata»
Il nuovo tecnico della Reggiana parte con i piedi per terra: «Non sarà semplice vincere. Il campo darà un giudizio sul mio lavoro»
Contentissimo di iniziare un nuovo percorso da una piazza importante come Reggio Emilia, vogliosa di tornare ai piani alti del calcio italiano.
— Massimiliano Alvini (@MaxAlvini) 18 giugno 2019
Ringrazio la società per la fiducia che mi ha concesso. Non vedo l’ora! #unicoamore #perlanostracittà pic.twitter.com/Yjz0hIq2U0
«Sono felicissimo e contentissimo di approdare a Reggio, per me è un motivo di grande soddisfazione essere qui»: Massimiliano Alvini usa queste parole assieme ad un tweet (pubblicato sopra) per descrivere le prime sensazioni da allenatore della Reggiana. Stamattina presso la sede di via Giglioli Valle si è svolto l'incontro tra il tecnico classe '70 e il ds Doriano Tosi che in poco tempo ha portato alla
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«Ho apprezzato tantissimo le parole del direttore Tosi, una persona che conosce bene il calcio e che può essere di grande aiuto a me e al mio percorso - spiega Alvini - Da parte mia posso garantire il massimo impegno e la passione per ripagare la fiducia di chi ha creduto in me e cercare di regalare soddifazioni alla società e alla piazza. Questa tifoseria non merita di soffrire, sono venuto qui per trasferire il mio entusiasmo a tutti».
Mister, l'obiettivo è quello di tornare tra i professionisti ma non sarà semplice vincere...
«Assolutamente. Nella mia carriera ho conquistato tutto sul campo e non penso di essere venuto qui con la vittoria già in tasca. Faccio della quotidianità il mio credo: so che sarà molto difficile vincere, perciò dobbiamo partire con i piedi per terra e iniziare subito a lavorare con entusiasmo e grande voglia per costruire qualcosa di bello da regalare a chiunque abbia a cuore le sorti della Regia».
Che tipo di allenatore è Alvini?
«Per Alvini devono parlare i risultati. Vengo da 18 anni di carriera trascorsa in tutte le categorie e ho capito che un allenatore va giudicato per quello che riesce a fare in campo e durante il lavoro quotidiano».
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