Primo Piano

Gravina: «Quel rigore una macchia sui playoff. Piazza ritroverà presto la serenità»

«Reggiana società modello, passato questo momento di amarezza sono convinto che riprenderà la strada verso traguardi importanti»

05.06.2018 12:00

Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina ha preso la parola dopo quanto accaduto domenica sera a Siena, riconoscendo l'errore dell'arbitro Perotti e condannando allo stesso tempo le dure parole usate ieri da Mike Piazza nel commentare quanto accaduto al "Franchi".

«Non era rigore, l'arbitro doveva fischiare al contrario - così ha sentenziato il numero uno della Serie C, intervistato dal Resto del Carlino - Questo errore arbitrale è una brutta macchia su questi playoff, ma non posso farci nulla: gli arbitri sono una categoria a parte che niente hanno a che fare con la Lega Pro».

«Non bisogna cadere in eccessi di dichiarazioni che vanno al di là del buon senso - ha poi aggiunto Gravina, intevenuto in diretta durante la trasmissione "Appuntamento Sport" ieri sera in onda su TeleTricolore - Sono un uomo di sport e ho vissuto sulla mia pelle queste situazioni: a volte nel calcio una decisione giusta o non giusta genera contraddizioni ed amarezze. Invito davvero tutti a Reggio a non inficiare un percorso straordinario di una società che porto nel cuore, un club modello definito come tale da me in tempi non sospetti».

«Piazza? Ha fatto sacrifici incredibili, è una persona che porto nel cuore come gli altri 59 presidenti di lega: questi impavidi condottieri meritano maggiore rispetto e considerazione ma ciò non vuol dire che giustifichi le sue affermazioni. Accetto le sue parole come una reazione a caldo, un'amarezza arrivata dopo tutto quello che ha dimostrato in questi mesi di grande impegno verso la città. Nutro grande stima e affetto per Mike, spero possa recuperare presto la serenità che aveva fatto seguito all'amarezza per l'eliminazione in semifinale nella scorsa stagione. Ripeto, non approvo le sue affermazioni ma lo capisco sul piano umano. La Reggiana è un modello per il calcio italiano, con il tipo di progetto che ha impostato sono sicuro che andrà lontano».

Commenti

Al netto di tutto quello che è successo, c'era qualcosa di sbagliato dal principio
Altinier respinge le accuse: «Ho perso il controllo, ma non ho minacciato nessuno»